• Genetica e salute

    Genetica e salute

  • Nutrizione e salute

    Nutrizione e salute

  • Microbiota e salute

    Microbiota e salute

Nutrizione e salute, lo sappiamo, hanno molto in comune

Nei vari settori delle Scienze Biologiche la mia prima passione è stata la biologia forense, settore al quale sono rimasta in qualche modo legata con gli studi di genetica ed i test genetici applicati alla nutrizione umana; strumenti preziosi per capire le caratteristiche fisiologiche e patologiche di una persona. Con l’andare del tempo si è aggiunto l’universo del microbiota, gastrointestinale e degli altri distretti corporei; uno degli ecosistemi più ricchi, complessi e diversificati presenti sul nostro pianeta, che convive con noi e con effetti molto concreti sulla nostra salute.

La presenza di problematiche di salute personali ha contribuito a farmi approfondire costantemente questo vastissimo ambito.

Le abitudini alimentari attuali sono il risultato di cambiamenti rapidissimi messi in atto negli ultimi secoli, ma come specie siamo il risultato di un’evoluzione che ha tempi molto, molto più lenti. Ciò determina spesso una sorta di scontro tra quello che il mercato moderno ci mette a disposizione come alimentazione e ciò di cui il nostro fisico ha bisogno. Cercare equilibrio tra queste componenti è sfida impegnativa, come del resto è sempre stata la nutrizione per la vita.

Il nostro corpo vive con l’obiettivo costante dell’omeostasi e mette in atto ogni strategia per tendere al proprio equilibrio funzionale, ma un uso costante di nutrienti non proprio adatti, determina diversi squilibri, che se evitati o arginati possono migliorare notevolmente la qualità di vita delle persone.

In questa sede tratterò argomenti che ritengo di interesse generale, in maniera assolutamente divulgativa. Le informazioni sono di carattere generale, ma le diete o piani alimentari devono essere “tagliati su misura” per essere efficaci e soprattutto il più sicuri possibile.

Ognuno di noi ha un fisico con caratteristiche, storia genetica, abitudini di vita e patologie diverse da quelle di qualcun altro e l’alimentazione va inserita in questo quadro di specificità.

MICROBIOTA: PERCHÉ È IMPORTANTE

Microbiota intestinale, un argomento che sta prendendo sempre più piede sia in ambito scientifico che divulgativo e che vede anche l’aumento di proposte terapeutiche.
Le ricerche sono partite fondamentalmente da parte di coloro che si occupano nel quotidiano di patologie del tratto gastrointestinale, ma l’azione del microbiota ha dimostrato essere davvero ubiquitaria rispetto alla fisiologia del corpo umano e di incidere sullo stato di salute generale.
Impropriamente indicato come “flora intestinale”, il microbiota è molto di più. E’ l’insieme di miliardi di microrganismi che risiede nel nostro tratto gastrointestinale: batteri, funghi, protozoi e virus, che si sono evoluti insieme a noi e che vivono in simbiosi con l’essere umano. Il microbiota è uno degli ecosistemi più ricchi, complessi e diversificati presenti sul nostro pianeta. Questi microrganismi esercitano funzioni fisiologiche e metaboliche che altrimenti il nostro organismo non sarebbe in grado di svolgere. Da qui la loro grande importanza.

INTEGRATORI…UN MONDO

Negli ultimi anni il mercato degli integratori alimentari ha subito un vasto incremento, quantitativo e qualitativo.

Si trova davvero di tutto, dai fitoterapici ai mix per sportivi, agli anti-aging.

Servono? Non servono? Come scegliere?

La risposta va fortemente personalizzata. Se un integratore è risultato efficace per una persona, non vuol dire che lo sarà altrettanto per un’altra.

Ognuno di noi ha un proprio quadro fisio-patologico specifico. Età, sesso, fattori genetici, abitudini alimentari, tipo di lavoro, patologie presenti; sono tutti elementi importanti da conoscere per stabilire SE e QUALI integratori prendere.

Per gli integratori non è necessaria ricetta medica per cui si possono comprare liberamente nelle farmacie, supermercati, erboristerie, ecc.

CEREALI E FARINE

A questo argomento tengo in modo particolare perché impatta fortemente sulla nostra salute. Se prendiamo una cariosside di frumento, un “chicco” di grano così com’è, togliamo solo il sottile rivestimento più esterno e lo maciniamo, otteniamo un alimento nutrizionalmente ottimo: farina integrale. Fonte di carboidrati, vitamine, proteine, sali minerali, fibra e ottimi acidi grassi, polinsaturi e monoinsaturi.

Sotto lo strato più esterno c’è la crusca, ricca di proteine, vitamine, sali minerali e fibra, sia solubile che insolubile. Al di sotto c’è l’endosperma, costituito per gran parte da amido, ossia lunghe catene di glucosio. Più internamente c’è il germe, contenente sali minerali, proteine, vitamine, in particolare la vit. E e ottimi acidi grassi insaturi.

Tuttavia, gli acidi grassi polinsaturi tendono ad irrancidire facilmente e la lavorazione della farina integrale da un punto di vista gastronomico richiede tempi e metodiche un po’ più elaborate di quelle applicabili alle farine raffinate.

CELIACHIA E SENSIBILITA’ AL GLUTINE

Mi viene chiesto spesso come mai negli ultimi anni si sente parlare molto più che in passato di celiachia e disturbi legati alla digestione del glutine.
Si tratta di una risposta multifattoriale, in cui predisposizione genetica e condizioni ambientali si uniscono. Alcune informazioni di base, che spero risultino utili:
la celiachia, conosciuta anche come enteropatia glutine-sensibile si manifesta a causa di una risposta “errata” del sistema immunitario nei confronti del glutine.
Il glutine è un componente di diversi cereali, tra cui il frumento, alla base di gran parte dell’alimentazione occidentale.
Per quanto riguarda le condizioni ambientali c’è da considerare che noi esseri umani ci siamo evoluti nel corso di milioni di anni congiuntamente ad altri esseri viventi, tra cui le specie vegetali. Tuttavia negli ultimi secoli i metodi di coltivazione dei cereali e preparazione dei cibi hanno subito cambiamenti profondi ed estremamente repentini, rispetto ai tempi dell’evoluzione.
Circa 10.000 anni fa, gli esseri umani, nella regione della Mezzaluna Fertile coltivarono per la prima volta in forma stanziale il Triticum monococcum, probabilmente dopo aver scoperto, che nei punti in cui cadevano i semi di una pianta, si rigeneravano piante dello stesso tipo.

ACQUA (prima parte)

Acqua, molecola fondamentale per la vita.
Lo sappiamo.
Ci costituisce per gran parte, con percentuali che variano in base all’età e al sesso, ma comunque sempre altissime. In media, in un neonato costituisce il 75% del peso, in una persona adulta il 60% e in un anziano il 50%. Gli esseri viventi sulla Terra si sono sviluppati dapprima in mare, per poi colonizzare le terre emerse, ma l’acqua è rimasta sostanza fondamentale, molecola essenziale nelle loro strutture.

Il bilancio idrico è vitale per gli esseri umani. Senza cibo solido si può sopravvivere oltre un mese, ma senza bere nulla non si va oltre quattro giorni.

Questo perché non abbiamo grandi riserve di acqua e quella in circolo è necessaria per svolgere funzioni vitali. Quotidianamente, in media da 1 a 2 litri vengono eliminati con le urine, mezzo litro se ne va con la traspirazione cutanea, 300 ml circa con il vapore acqueo della respirazione e 100-200 ml con le feci.

ACQUA (seconda parte)

Come illustrato nel post precedente, bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno è fondamentale per il nostro benessere fisico. Meglio è se si arriva a due. Tale abitudine contribuisce, tra le altre cose, a ridurre il rischio di calcolosi renale e a tenere pulite le vie urinarie da potenziali ristagni microbici nocivi e favorisce l’eliminazione di tossine.

Ma l’acqua non è tutta uguale. Difatti la legislazione per tutelare la salute delle persone distingue le caratteristiche che deve avere, in base all’ uso che se ne deve fare.

Ad esempio, l’acqua può essere destinata alla balneazione oppure al consumo umano. In ogni caso l’obiettivo è la tutela della salute umana.

Per l’acqua destinata alla balneazione alcuni riferimenti normativi sono: il Decreto legislativo 30 maggio 2008 n. 116 e il Decreto Ministeriale 30/3/2010 (G. U. del 24 maggio 2010 S.O. 97) con cui l’Italia ha recepito la Direttiva europea 2006/7/CE.

IL SALE DELLA VITA

Il sale, sostanza per cui si sono combattute guerre in passato.

Oggi, che lo conosciamo meglio però, va riconsiderato. Si è passati dall’ uso, all’ abuso e come spesso accade, per i più, in maniera inconsapevole.

L’aggiunta del sale da cucina (cloruro di sodio) ai cibi, in realtà riusciamo a quantificarla piuttosto bene e anche a tenerla sotto controllo. Molto meno facile è avere contezza di tutto il sale che assumiamo inconsapevolmente.

Contenuto in decine di prodotti, a molti non penseremmo, come biscotti di ogni tipo, torte farcite, creme di nocciole o yogurt alla frutta. Vi invito a leggere l’etichetta ingredienti dei prodotti dolci che acquistate, vedrete che il sale lo trovate dappertutto. Viene messo un po’ ovunque nelle produzioni alimentari industriali, perché buon conservante a basso costo, esalta i sapori e “trattiene” acqua, strategia che in alcuni casi fa comodo per aumentare il peso finale del prodotto.
Ma il sale ha un impatto importante sul nostro metabolismo e non solo perché “…alza la pressione” come si dice comunemente.

OLIO DI PALMA

Si è parlato a lungo dell’olio di palma, prodotto molto usato nell’industria alimentare.
E’ pericoloso? Non è pericoloso?
Vale la pena approfondire l’argomento, vista la diffusione dell’alimento.
Ecco alcune informazioni che spero risultino utili.

L’olio di palma, pur essendo un olio di orine vegetale contiene circa il 50% di acidi saturi. L’olio di palmisti e quello di cocco raggiungono l’81% e l’86%.
Proprio per l’elevata percentuale di grassi saturi, l’olio di palma (come l’olio di cocco e quello di palmisti) pur essendo di origine vegetale si presenta in forma tendenzialmente solida a temperatura ambiente. Ha più o meno la consistenza dello strutto.
Dalla spremitura dei frutti e più precisamente dalla polpa intorno al seme si ottiene l’olio di palma.
Dalla spremitura del seme (endosperma e embrione racchiusi nell’endocarpo) si ottiene il cosiddetto olio di palmisto o di palmisti.
Dai frutti della palma si ricavano dunque due tipi differenti di olio.
L’olio di palma è naturalmente di colore rossastro, a causa dell’elevato contenuto di beta-carotenoidi presenti nella polpa del frutto, anch’essa arancione. L’olio di palmisti invece non è rosso, in quanto non ha lo stesso contenuto in carotenoidi.

IL RISCATTO… DELLE FRATTAGLIE

Quando si parla di proteine è automatico pensare alla carne e al pesce. E se dico “carne buona” o “un taglio sceltissimo”, la mente va ad una bella bistecca, un filetto, una braciola, ecc.

I tagli sono tanti, ma nutrizionalmente il “materiale” è sempre lo stesso: muscolo dell’animale, con più o meno grasso, più o meno acqua.

Nei secoli passati c’era un vero e proprio “protocollo” di destinazione per categorie sociali dei vari tagli della carne. Si divideva l’animale in quattro quarti e ciò che era considerato più di pregio, il “primo quarto” era destinato alla nobiltà, il “secondo quarto” al clero, il “terzo quarto” alla borghesia, il “quarto quarto” all’ esercito. E alla plebe? Alla plebe andava il cosiddetto “quinto quarto”, ossia tutto ciò che non era muscolo dell’animale: fegato, reni, pancreas, milza, trippa, intestino, cervello, polmoni, coda, ecc.

Inconsapevolmente, ma la plebe, almeno in quel caso non aveva nulla da invidiare agli altri tagli dell’animale, ANZI.

SOVRAPPESO, OBESITÀ,MALATTIE METABOLICHE

Le malattie metaboliche sono cruccio quotidiano per molte persone. Sovrappeso o obesità ne sono spesso “il sintomo” più evidente, ma la situazione è più complessa.

Il fattore estetico ha una sua innegabile importanza, ma la questione più importante concerne salute e qualità della vita.

Sovrappeso ed obesità sono fattori predisponenti a patologie molto invalidanti come insulino-resistenza e quindi diabete di tipo II, malattie cardiovascolari, aterosclerosi, ipertensione, disbiosi, malattie neurodegenerative, tumori. E l’elenco potrebbe continuare.

Fattore importante nello sviluppo di queste malattie è uno stato di infiammazione cronica di basso grado a cui il fisico di persone con eccesso di adipe e cattiva alimentazione va incontro.

Dr.ssa Luigina Procacci


Biologa Nutrizionista
Cell: 3779040110
E-mail: lprocacci@yahoo.it

Perugia

Via Annibale Vecchi, 51/A

Gubbio

Centro Medico Cairoli - Via Cairoli, 12
Tel: 0759272997

Links


Microbiota intestinale:
guadagnare in salute

Centro Medico Cairoli - Cairoli Specialistica - Gubbio

Forum