Negli ultimi anni il mercato degli integratori alimentari ha subito un vasto incremento, quantitativo e qualitativo.
Si trova davvero di tutto, dai fitoterapici ai mix per sportivi, agli anti-aging.
Servono? Non servono? Come scegliere?
La risposta va fortemente personalizzata. Se un integratore è risultato efficace per una persona, non vuol dire che lo sarà altrettanto per un’altra.
Ognuno di noi ha un proprio quadro fisio-patologico specifico. Età, sesso, fattori genetici, abitudini alimentari, tipo di lavoro, patologie presenti; sono tutti elementi importanti da conoscere per stabilire SE e QUALI integratori prendere.
Per gli integratori non è necessaria ricetta medica per cui si possono comprare liberamente nelle farmacie, supermercati, erboristerie, ecc.
Come dice il nome gli integratori devono servire ad integrare qualcosa che è carente per esempio a causa di malattia, o per aumentata necessità, come in stato di gravidanza o nel caso di atleti professionisti, oppure per minore produzione fisiologica data dall’ invecchiamento.
Ci si trova invece difronte a centinaia di prodotti rispetto ai quali non c’è un’adeguata informazione “su misura”. Difficilmente gli interessati chiedono consigli sugli integratori al proprio medico di famiglia o a specialisti della nutrizione. Le pubblicità sono molte e tutte “super ottimistiche”, per gran parte senza il minimo riferimento agli effetti collaterali. Quando va bene, viene chiesto consiglio al farmacista.
Porterò diversi esempi sugli integratori che rendano l’idea del perché nonostante non siano farmaci, la loro assunzione non va sottovalutata.
- Prodotti per favorire la diminuzione del peso corporeo o il drenaggio dei liquidi riportano spesso nella composizione Bromelina. Questo temine indica un insieme di enzimi, con attività proteolitica presenti soprattutto nel gambo d’ananas (ma in parte anche nella polpa). Le azioni di questi enzimi hanno proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, antiedematose e anticoagulanti. Se una persona inizia a farne uso, bisogna che faccia attenzione ad eventuali farmaci che assume, perché nel caso di anticoagulanti-antiaggreganti del sangue tipo warfarin (Coumadin®) o acenocumarolo (Sintrom ®), l’aggiunta della Bromelina può essere nociva, aumentando il rischio di emorragie e difficoltà di cicatrizzazione.
- Interazioni con questi farmaci le hanno anche l’Iperico, il Ginco e il Biancospino; fitocomponenti comuni in molti integratori. – Il Fucus, presente in tanti prodotti per il controllo del peso, a causa del contenuto di iodio va valutato con attenzione quando si hanno patologie tiroidee.
- Le fibre alimentari, costituite da una vasta gamma, riducono l’assorbimento di cibi e farmaci, quindi, nel caso di questi ultimi ne diminuiscono l’efficacia. Tra l’assunzione di fibre e quella di farmaci è bene far intercorrere almeno un paio d’ore.
- In gravidanza: MAI prendere integratori di propria iniziativa. Ad es. molti integratori multivitaminici contengono vit.A e l’eccesso di vit.A (dosi giornaliere superiori ai 30000 RAE/die (30 mg/die) è oramai acclarato avere un potenziale effetto teratogeno (malformazioni nel feto).
- Settore particolarmente sensibile è quello degli integratori per sportivi non professionisti, in quanto dai dati raccolti in diversi studi sembra che in quest’ ambito, eccedere in sostanze che in realtà non servono è più comune che altrove. E’ fatto di cronaca quanto accaduto ad un ragazzo di 25 anni che andava in palestra per “mettere su muscoli” come diceva lui. Leggendo riviste, ascoltando consigli di altri sportivi amatoriali e documentandosi un po’ in Internet decide che per lui va bene l’integrazione con Creatina. La compera al supermercato e ne prende 20-25 grammi al giorno per diversi mesi. Gli è stata diagnosticata un’insufficienza renale acuta.
- Altro ampio capitolo è rappresentato da tutti gli integratori di Omega 3. Si tratta di acidi grassi essenziali con accertate azioni benefiche, ma a certe condizioni. Per esempio, affinché giungano nelle membrane cellulari sotto forma di fosfolipidi è necessario uno specifico percorso. I prodotti in commercio sono normalmente costituiti da oli racchiusi in capsule, ossia trigliceridi. Per entrare a far parte delle membrane cellulari è necessario che i trigliceridi vengano “smontati” e gli acidi grassi Omega 3 “inglobati “in fosfolipidi. Per fare ciò servono cofattori e trasportatori adeguati. Ma molte formulazioni in commercio non ne contengono.
- Cofattori adeguati possono essere la Fosfatidilcolina, la L-Alfa-gliceril-fosforilcolina, la Colina bitartrato (o vitamina J).
Gli Omega 3 sotto forma di trigliceridi, se non correttamente idrolizzati, vanno solo a finire nelle riserve di grasso, appesantendo tra l’altro, la funzionalità epatica.
Nei lipidi poi, in particolare polinsaturi, va contrastata la forte tendenza all’ ossidazione. Lo stress ossidativo è sempre da combattere per migliorare lo stato di salute.
Questo si ottiene con l’assunzione di antiossidanti, che dovrebbero accompagnare gli integratori di Omega 3. Esempi sono la vitamina E, come antiossidante lipofilo, la vitamina C, come antiossidante idrofilo e il Coenzima Q-10, attivo nel trasferimento elettronico mitocondriale. In questo modo gli acidi grassi risultano “protetti” e più biodisponibili.
Anche gli Omega 3 interferiscono con la coagulazione del sangue e quindi vale quanto detto in precedenza nel caso di assunzione di farmaci anticoagulanti-fluidificanti.
- Chi soffre di ipercolesterolemia, (produzione eccessiva di colesterolo endogeno), prima di arrivare alle statine in forma di farmaci, che hanno effetti collaterali importanti, può trovare un valido aiuto in molti integratori presenti in commercio che si basano sull’ azione della Monacolina K; una molecola che deriva dalla fermentazione del riso rosso, per azione del lievito Monascus purpureus. E’ di fatto una statina vegetale, con effetti collaterali minori rispetto ai farmaci, ma anch’essa ne ha. Ad esempio, il blocco della sintesi del colesterolo interrompe anche la formazione di Coenzima Q10, fondamentale per il metabolismo energetico e antiossidante. Pertanto all’assunzione di Monacolina k dovrebbe accompagnarsi anche quella di Coenzima Q10.
In sintesi, ogni prodotto che esplica effetti farmacologici, ha anche effetti collaterali, minimi, oppure importanti. Integrare sì, ma con attenzione.
Per concludere, vale la pena riflettere su dove comperare gli integratori. Internet è comodo ed offre una varietà immensa, ma espone a maggiori rischi perché è difficile accertare che i prodotti non siano contraffatti. E la contraffazione in questo settore è elevata.